Sugar Daddy by Lisa Kleypas

Sugar Daddy by Lisa Kleypas

autore:Lisa Kleypas [Kleypas, Lisa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La mia relazione con Churchill, con il passare del tempo, prese una piega più complessa di una normale storia d’amore. Sarebbe stata più semplice e comprensibile se avesse comportato sesso o romanticismo, ma Churchill non si interessò mai a me da quel punto di vista. Da vedovo attraente e follemente ricco appena sopra i sessant’anni, aveva già la sua schiera di donne. Presi l’abitudine di cercare notizie su di lui su giornali o riviste. Mi divertivano un sacco le foto di lui in compagnia di eleganti signore mondane o attricette, e qualche volta addirittura qualche altezza reale straniera. Churchill frequentava gli ambienti che contano.

Quando era troppo impegnato per venire al Salon One a tagliarsi i capelli, chiamava Zenko a casa sua. A volte passava a farsi sistemare la nuca e le sopracciglia, o a farsi fare una manicure da me. Churchill si vergognava sempre un po’ della manicure. Ma dopo la prima volta che avevo limato, curato, esfoliato e idratato le sue mani, e lucidato le sue unghie fino a farle brillare, la sensazione e l’aspetto gli piacquero tanto che disse di voler aggiungere quel nuovo spreco di tempo alla sua routine. E ammise, dopo qualche mia insistenza, che anche le sue amiche avevano apprezzato i risultati.

L’amicizia di Churchill, le chiacchiere che facevamo al tavolino della manicure, mi resero bersaglio di invidia e ammirazione nel salone. Capivo la natura delle loro speculazioni sul nostro rapporto, e di certo si trovavano tutti d’accordo sul fatto che lui non cercasse la mia compagnia per chiedermi opinioni sul mercato delle azioni. Penso che tutti dessero per scontato che tra noi fosse successo qualcosa, o che succedesse di tanto in tanto, o che inevitabilmente sarebbe successo. Di certo lo pensava Zenko, il quale mi trattava con una cortesia che non mostrava verso nessun altro dipendente del mio livello. Credo pensasse che se anche non ero io la ragione esclusiva per cui Churchill veniva al Salon One, la mia presenza di sicuro non guastava.

Finalmente un giorno gli chiesi: «Ha intenzione di provarci con me, prima o poi, Churchill?».

Lui assunse un’aria sorpresa. «Cristo, no. Sei troppo giovane per me. A me piacciono le donne mature.» Una pausa, e poi un’espressione quasi comica di sgomento. «Tu non vuoi che lo faccia, no?»

«No.»

Se ci avesse provato, non sono certa di come avrei reagito. Non avevo idea di come definire i miei sentimenti nei confronti di Churchill: non avevo avuto abbastanza relazioni con gli uomini per inquadrare questa nella giusta prospettiva. «Ma non capisco perché mi ha riservato tante attenzioni,» continuai «se non ha in programma di… ci siamo capiti.»

«Un giorno ti farò sapere perché» disse. «Ma non ora.»

Ammiravo Churchill più di chiunque altro avessi mai incontrato. Non era facile da trattare, naturalmente. Il suo umore poteva diventare collerico di colpo. Non era un uomo tranquillo. Sembrava che nella sua vita non ci fossero stati tanti momenti in cui era stato felice al cento per cento. Questo aveva soprattutto a che fare con l’aver perso due mogli: la prima, Joanna, subito dopo la nascita del figlio… e poi Ava, che gli era stata accanto per ventisei anni.



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